Il “ corvo “ colpisce ancora

Il corvo colpisce ancora “ l’alta curia romana” ed il Pontefice da Milano, città in cui sembrano intrecciarsi : fede, politica, affari , accompagnato ,nel suo viaggio per il settimo raduno mondiale delle famiglie, inusualmente dal card. Bertone, attento alle sollecitazioni della base dei cattolici, apre ai “ separati” e condanna < una concezione utilitaristica del lavoro > .
Parlando alle famiglie , forse, sarebbe stato opportuno che il Papa, rivolgendosi alle sue truppe politiche cattoliche ( ! sic! ) li avesse spronate ad intervenire duramente su ogni norma legislativa che colpisce i giovani e le famiglie, non ultima la corruzione, lo stupro, la droga, la pornografia televisiva ,il gioco d’azzardo televisivo, gli aiuti finanziari ai proprietari delle slot machine ecc !
E’ giusto porsi dopo questi avvenimenti il problema del rapporto tra Chiesa (curia vaticana) e democrazia e chiedersi provocatoriamente se tra le “ due “ possa esserci vera compatibilità ?
Non è una caso,infatti, che dopo il Concilio Vaticano II la politica vaticana, nei confronti del Messaggio Evangelico tra Regno di Dio e regni mondani, è non solo praticata ma anche pensata alla luce della fede in modo diverso, tanto da apparire più vicina alla storia dell’Inquisizione che a quella della Democrazia !
<Il mio Regno non è di questo mondo> così Gesù annuncia la Sua Parola di fronte a chi vorrebbe un Regno di Dio come regno politico. Il Messaggio di Gesù appare chiaro: il rifiuto delle tentazioni nel deserto ( pane, prodigi,dominio – ossia potere economico, potere magico-simbolico, potere militare ) indica chiaramente la via che il Signore ha inteso percorrere nell’annunciare il Regno.
La via della parola e della carità ( democrazia ) non la via della conquista dell’uomo attraverso elargizioni economiche ( IOR , corruzione, appalti,ricatti ) seduzioni intellettuali emotive , ricorso alla forza di coercizione fisica (opusDei).
La Democrazia si basa sul riconoscimento che non esiste una soluzione già data ai problemi storici che gli uomini devono affrontare ma affida alla loro libera ricerca il tentativo di trovare la soluzione più condivisa.
Il Cristianesimo, la religione del Vangelo, del Cristo morte in croce è la religione della libertà ( democrazia).
Dio stesso ha rispettato fino in fondo la libertà dell’uomo al punto da accettare la morte del figlio. Per questo i credenti in Cristo non potrebbero mai accettare che gli strumenti della coercizione religiosa possono venire usati per costringere l’uomo a professare e piegarsi a dottrine in cui non crede.
Maritain, commentando San Tommaso, non esita a dire che l’unità di un popolo può richiedere anche ci si astenga dal voler imporre ad una parte di esso dei costumi morali che pur in sé giusti, se imposti susciteranno alla lunga un tal ripudio in quella parte della popolazione da minare le fondamenta di un popolo.
E’ quanto, purtroppo, sta accadendo nel popolo cattolico!
Possiamo allora definire “ democrazia “ il comportamento dell’istituzione ecclesiale centrale ? E’ qui che se ne intravede l’incompatibilità tra religione e democrazia.
Da quando nel ’96 si è affermato il sistema elettorale bipolare, violando ogni forma di democrazia la curia vaticana è scesa in campo con tutto il suo peso non solo “ contrattando “ con entrambi i Poli gli “interessi vaticani” , tradizionalmente intesi,ma anche intervenendo direttamente su tutte le questioni a lei interessate e gestendo come “ attore politico” – non certo democraticamente, anche la fase del confronto tra i partiti e, addirittura, quella dell’inevitabile compromesso legislativo.
L’intervento a “ gamba tesa “ della segreteria di stato vaticana - sino al benedicente nuovo partito dei cattolici (sic!) - non è linea dottrinale ma strategia o addirittura pura tattica politica non certo rispettosa della DEMOCRAZIA
Sergio Scarpino